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Mia madre faceva la sarta, cuciva vestiti su misura,
per vecchie signore, ed io dalla porta spiavo, vedevo la mano sicura fare ricami a fiori. Mio padre era un ubriacone, e tutti i nostri risparmi lui spendeva alle carte, e non perdeva occasione per ritornare ogni sera più tardi, ogni sera più al verde. Ed io, con le scarpe bucate, il cappotto in cui stavo tre volte, son cresciuto in strada e fu così che una notte, giocando a testa o croce, io giocai con la sorte. Il treno corre e va, ed ho il cuore stretto da una morsa d'acciaio. Il treno corre e va, più non rivedrò l'acqua verde del fiume gaio. Il treno corre e va, guardo le stelle ed un sogno mi sfiora la pelle. Il treno corre e va, ma qualcosa c'è che ribolle nel cuore mio, voglio tornare da lei, per dirle son qualcuno anch'io. ...................................................................................... La sera scappavo di casa in punta di piedi, con la paura di fare rumore, e poi, io con lei, me ne andavo, laggiù fino al vecchio granaio, a fare l'amore. Ed ora che vivo lontano, mi son detto gia un sacco di volte, torno a casa mia, ma poi arriva pian piano la notte e una voce mi grida più forte: "in carrozza, si parte!" Il treno corre e va, ed ho il cuore stretto da una morsa d'acciaio. Il treno corre e va, più non rivedrò l'acqua verde del fiume gaio. Il treno corre e va, guardo le stelle ed un sogno mi sfiora la pelle. Il treno corre e va, ma qualcosa c'è che ribolle nel cuore mio, voglio tornare da lei, per dirle son qualcuno anch'io. |
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